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LA LITURGIA DI DOMENICA
31 AGOSTO 2025
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XXII DOMENICA DEL
TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Grado
della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde
Antifona
d'ingresso
Pietà di me, o Signore, a te grido tutto il giorno:
tu sei buono, o Signore, e perdoni,
sei pieno di misericordia con chi ti invoca. (Sal 85,3.5)
Colletta
Dio onnipotente,
unica fonte di ogni dono perfetto,
infondi nei nostri cuori l'amore per il tuo nome,
accresci la nostra dedizione a te,
fa' maturare ogni germe di bene
e custodiscilo con vigile cura.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
PRIMA
LETTURA
(Sir
3,17-20.28-29)
Fatti
umile, e troverai grazia davanti al Signore.
Dal libro
del Siràcide
Figlio, compi le tue opere con mitezza,
e sarai amato più di un uomo generoso.
Quanto più sei grande, tanto più fatti umile,
e troverai grazia davanti al Signore.
Molti sono gli uomini orgogliosi e superbi,
ma ai miti Dio rivela i suoi segreti.
Perché grande è la potenza del Signore,
e dagli umili egli è glorificato.
Per la misera condizione del superbo non c’è rimedio,
perché in lui è radicata la pianta del male.
Il cuore sapiente medita le parabole,
un orecchio attento è quanto desidera il saggio.
Parola di Dio
SALMO
RESPONSORIALE
(Sal
67)
Rit: Hai
preparato, o Dio, una casa per il povero.
I giusti
si rallegrano,
esultano davanti a Dio
e cantano di gioia.
Cantate a Dio, inneggiate al suo nome:
Signore è il suo nome.
Padre degli orfani e difensore delle vedove
è Dio nella sua santa dimora.
A chi è solo, Dio fa abitare una casa,
fa uscire con gioia i prigionieri.
Pioggia abbondante hai riversato, o Dio,
la tua esausta eredità tu hai consolidato
e in essa ha abitato il tuo popolo,
in quella che, nella tua bontà,
hai reso sicura per il povero, o Dio.
SECONDA
LETTURA
(Eb
12,18-19.22-24)
Vi siete
accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente.
Dalla
lettera agli Ebrei
Fratelli, non vi siete avvicinati a qualcosa di tangibile né a un fuoco ardente
né a oscurità, tenebra e tempesta, né a squillo di tromba e a suono di parole,
mentre quelli che lo udivano scongiuravano Dio di non rivolgere più a loro la
parola.
Voi invece vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente, alla
Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, all’adunanza festosa e all’assemblea
dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e
agli spiriti dei giusti resi perfetti, a Gesù, mediatore dell’alleanza nuova.
Parola di Dio
Canto al
Vangelo
(Mt 11,29)
Alleluia, alleluia.
Prendete il mio giogo sopra di voi, dice il Signore,
e imparate da me, che sono mite e umile di cuore.
Alleluia.
VANGELO
(Lc
14,1.7-14)
Chiunque
si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato.
+ Dal
Vangelo secondo Luca
Avvenne che un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per
pranzare ed essi stavano a osservarlo.
Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti:
«Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché
non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui
venga a dirti: “Cèdigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo
posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché
quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”.
Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta
sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
Disse poi a colui che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non
invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini,
perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al
contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e
sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa
alla risurrezione dei giusti».
Parola del Signore
Preghiera
dei fedeli
Per essere cristiani autentici non basta essere di buona educazione religiosa.
Occorre convertirsi ed acquisire una coscienza seria e serena del proprio
peccato.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, Signore.
1. Perché
la saggezza ci preservi dalle tentazioni della ricerca esasperata del successo e
dalla lotta per il potere ad ogni costo. Preghiamo.
2. Perché le comunità cristiane, sull’esempio del loro unico maestro,
prediligano sempre «poveri, storpi, zoppi e ciechi». Preghiamo.
3. Perché la nostra umiltà nasca sempre dall’amore per ciò che siamo e ciò che
possiamo diventare con l’aiuto di Dio. Preghiamo.
4. Perché impariamo ad occupare anche l’ultimo posto col cuore sereno e la mente
libera. Preghiamo.
O Padre, la tua grandezza si è manifestata nella scelta degli ultimi. Aiutaci a
capire che ogni capacità comporta una responsabilità verso noi stessi e verso i
fratelli più fragili. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
Preghiera
sulle offerte
L'offerta che ti presentiamo
ci ottenga la tua benedizione, o Signore,
perché si compia in noi con la potenza del tuo Spirito
la salvezza che celebriamo nel mistero.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona
di comunione
Quanto è grande la tua bontà, Signore!
La riservi per coloro che ti temono. (Sal 30,20)
Preghiera
dopo la comunione
O Signore, che ci hai saziati con il pane del cielo,
fa' che questo nutrimento del tuo amore
rafforzi i nostri cuori
e ci spinga a servirti nei nostri fratelli.
Per Cristo nostro Signore.
Commento
“Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato”. I grandi
maestri dicono che sarebbe meglio non darsi subito come obiettivo l’umiltà.
Fissare questo obiettivo fin dall’inizio, significa scivolare impercettibilmente
verso una sottile “sufficienza”. Ciò può portare in seguito ad una eccessiva
considerazione di se stessi, mentre l’umiltà consiste essenzialmente nel volgere
il proprio sguardo al di fuori di se stessi, verso Gesù e verso le grandi realtà
della fede, come la grandezza di Dio e la piccolezza dell’uomo, l’eternità e la
limitatezza del tempo, la speranza del paradiso e la minaccia proveniente dalle
nostre debolezze, la bellezza della santità e l’orrore del peccato.
“Chi si umilia sarà esaltato”. Per diventare umili, bisogna cominciare ad amare.
È quello che ha fatto Gesù. L’amore misericordioso l’ha fatto scendere dal
cielo. L’amore l’ha spinto sulle strade della Palestina. L’amore l’ha condotto a
cercare i malati, i peccatori, i sofferenti. Lo stesso amore l’ha portato, senza
indugi, alla sua meta, il Calvario, dove “umiliò sé stesso facendosi obbediente
fino alla morte e alla morte di croce” (Fil 2,8).
L’umiltà è stata la forma esteriore della sua carità divina e il suo
accompagnatore esterno. L’umiltà è stata un atteggiamento proprio della santa
Madre che, per la sua purezza, fu a Dio gradita e, per la sua umiltà, attirò Dio
a sé, perché Dio “resiste ai superbi; agli umili invece dà la sua grazia” (Gc
4,6). Maria era umile perché amava la volontà di Dio e delle persone che erano
intorno a lei.
“Chi si umilia sarà esaltato”. Come possiamo noi mettere in pratica questa frase
del Vangelo? Dovremmo darci come obiettivo la carità primordiale del Vangelo e
cercare di servire tutti quelli che incontriamo. Ogni persona è nostro Signore,
e in ognuna di esse noi abbiamo il privilegio di servire Gesù.